un-uso-qualunque-di-teUna famiglia come tante altre, una notte come tante altre… Viola viene costretta da un circostanza inaspettata e tragica a fare i conti con una vita fondata su menzogne e tradimenti, rischiando di perdere in modo definitivo il marito Carlo e la figlia Luce. Il suo coraggio e le sue gesta permetteranno invece a Viola di rimanere indissolubilmente legata a loro. Una confessione tutta al femminile così autentica che lascia il lettore incollato al libro dall’inizio alla fine.

Libro di forte impatto emotivo, scritto al presente, anche se un presente a ben vedere non c’è, non lascia certo indifferenti ma….. non mi ha convinto. In poche pagine troviamo tradimenti, confessioni, drammi e redenzioni estreme, forse un pò troppa roba per una persona sola.

A Daniele non manca nulla. Ha carattere, successo, amici e – soprattutto l’amore di Viola, lieve e solitaria, che adora la cucina e le scarpe coi tacchi. Questa vita perfetta viene sconvolta dall’arrivo di Rocco, un ragazzo quasi qualunque, che i due incontrano in treno. Senzalove esserne pienamente cosciente, Rocco s’intromette nel rapporto collaudatissimo di Daniele e Viola, e lo mette in discussione. Non ne nascerà un triangolo, ma un’acrobazia d’amore. Una soluzione estrema, e per certi versi paradossale, in cui i confini sono sfumati, le identità confuse, l’orientamento perduto. L’unico modo di andare avanti è sperimentare, sperando di arrivare prima o poi a una migliore, anche se faticosa, presa di coscienza della realtà.

“Vivere non pensare” è un pò il leitmotif di questo libro, molto scorrevole, di Luca Bianchini. Scrittura piacevole con storia che non ti aspetti tratta con garbo e leggerezza. Ironico ed un pò malinconico, racconta, sdrammattizzando, uno spaccato di vita  fatta di piccole insoddisfazioni e frustrazioni dei trentenni di oggi, che si comportano da adolescenti ma che poi, in qualche modo, si riscattano.

Luca Bianchini, di cui ho già letto, “siamo solo amici” è un autore che mi piace e che consiglio.

Da qualche tempo “Millennium” non naviga in buone acque e Mikael Blomkvist, il giornalista duro e puro a capo della celebre rivista d’inchquello-che-non-uccide-iesta, non sembra più godere della popolarità di una volta. Sono in molti a spingere per un cambio di gestione e lo stesso Mikael comincia a chiedersi se la sua visione del giornalismo, per quanto bella e giusta, possa ancora funzionare. Mai come ora, avrebbe bisogno di uno scoop capace di risollevare le sorti del giornale insieme all’immagine – e al morale – del suo direttore responsabile. In una notte di bufera autunnale, una telefonata inattesa sembra finalmente promettere qualche rivelazione succosa. Frans Balder, un’autorità mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, genio dell’informatica capace di far somigliare i computer a degli esseri umani, chiede di vederlo subito. Un invito che Mikael Blomkvist non può ignorare, tanto più che Balder è in contatto con una super hacker che gli sta molto a cuore. Lisbeth Salander, la ragazza col tatuaggio della quale da troppo tempo non ha più notizie, torna così a incrociare la sua strada, guidandolo in una nuova caccia ai cattivi che punta al cuore stesso dell’Nsa, il servizio segreto americano che si occupa della sicurezza nazionale. Ma è un bambino incapace di parlare eppure incredibilmente dotato per i numeri e il disegno a custodire dentro di sé l’elemento decisivo per mettere insieme tutti i pezzi di quella storia esplosiva che Millennium sta aspettando.

Questo viene definito il quarto libro della serie “Millennium” ma in realtà, per me, è un altra cosa. Dello stile di Stieg Larsson non c’è rimasto nulla, se non i nomi dei personaggi principali. Sì…soltanto i nomi, perchè Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander non sono gli stessi dei libri di Larsson. Non sono tratteggiati e caratterizzati come gli originali, soprattutto Mikael. La trama del libro è complicata, a tratti noiosa e spesso infarcita di inutili dati tecnici per addetti ai lavori, e il ritmo, salvo nella parte finale, è troppo lento. Se ne poteva benissimo fare a meno.