Costa d’Avorio

Breve ma interessante viaggio in Costa d’Avorio, mio ennesimo paese dell’Africa occidentale. Ho visto i grattaciali della moderna Abidjan, con il bel mercato di Treichville e Yamoussoukro, capitale solo dal 1983, famosa soprattutto per la  Basilica della Madonna della Pace, copia di San Pietro a Roma. La ricchezza dei marmi e le belle vetrate moderne che caratterizzano la chiesa ne fanno un monumento unico nella storia dell’Africa.

Belle e ricche di mistero le foreste sacre che fra la costa d’Avorio e la Liberia sono famose per i grandi ponti di Liane. Per le popolazioni locali l’origine di questi ponti e’ avvolta nel mistero. Sono costruiti da giovani iniziati, segretamente e nel corso di una sola notte!

Ho visitato villaggi costruiti sul pendio di colline e caratterizzati da grandi capanne rotonde con tetti di paglia. Alcune case sono affrescate dalle donne durante i periodi di cerimonia, al limitare di questi villaggi si trovano le piantagioni di caffè o cacao.

Ho conosciuto i guerrieri  “Dozo”, la società dei cacciatori, coraggiosi in battaglia e dal potere mistico ancora oggi tramandato nel corso di una lunga iniziazione.  Per questa ragione, sebbene oggi non ci siano più battaglie da combattere, il rispetto riservato a questa casta non e’ diminuito. I Dozo sono considerati come una sorta di polizia locale,  “angeli custodi” che sorvegliano i villaggi da malintenzionati e fungono da paciere in caso di litigi, oltre ad essere considerati grandi guaritori per le conoscenze esoteriche di piante ed animali sono, tutt’ora, vestiti con gli abiti-feticcio in tessuto tradizionale bogolan ed hanno il fucile coperto di amuleti.

La città di Korhogo e’ un passaggio obbligatorio per il viaggiatore che attraversa le regioni settentrionali del paese ed e’ la capitale del popolo Senoufo, un etnia che ha prodotto i maggiori capolavori dell’arte Africana e che vive ancora nel rispetto delle sue antiche tradizioni culturali.

I Senoufo sono celebri anche per i loro complessi riti iniziatici. L’iniziazione dei ragazzi  si distribuisce su 21 anni. Consiste nell’apprendimento dei segreti sociali e religiosi che contraddistinguono un vero Senoufo, il superamento di alcune prove e l’esibizione in danze mascherate. Tra queste ultime la più spettacolare e’ quella del Boloy, o danza della pantera, celebrata dai ragazzi di ritorno da un periodo d’ isolamento nella foresta sacra.

E’ stato un viaggio ricco di emozioni, le maschere e le danze tradizionali di questa parte dell’Africa non possono lasciare indifferenti, così come i molti villaggi visitati semplici, essenziali, puliti pieni di bambini allegri e festosi.

Anche la decadente città di Grand Bassam, costruita su una linea di sabbia fra lagune ed oceano ha un suo fascino, conferitogli dai vecchi edifici coloniali, patrimonio Unesco, di quando era la ricca capitale di questa colonia. Durante questi anni, vista la vicinanza con la Adijan, si e’ trasformata in un importante luogo di villeggiatura, anche se molto c’è ancora da fare, qui si respira una piacevole e rilassata atmosfera.