Uzbekistan 2019 – con stopover ad Istanbul

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Mini vacanza nata per caso ascoltando un amico che mi parlava delle sue prossime ferie. Settimana di ferragosto, di solito la passo a casa, ci ho pensato un attimo e poi… mi sono aggregata! l’Uzbekistan mi è piaciuto molto, non è molto grande e le località da visitare, tutte bellissime, sono fondamentalmente tre: Samarkanda, la mitica, Bukhara, che non è da meno e Khiva, meno nota ai più ma molto ben conservata ed affascinamte. La Capitale Tashkent non offre particolari attrattivo, mercato di Chorsu a parte. Le quattro città sono ben collegate da treni, aereo o auto private.

In una settimana si vede tutto benissimo, riuscendo anche a fare delle deviazioni, noi abbiamo viaggiato in “taxi” da Samarkanda a Bhukara passando per la città di Tamerlano, Shahrisabz ed anche a fare una mezza giornata nel deserto che circonda Khiva, con un’agenzia locale, dove un tempo sorgevano ben 50 fortezze, delle quali è rimasto ben poco. E’ un paese che costa ancora molto poco, si dorme anche con meno di 20 euro a notte in posti discreti, e sui 50 in posti mooolto belli! Si mangia con 3/5 euro volendo esagerare. La birra media costa 0.40 centesimi, per dire.

I treni a lunga percorrenza, tipo il Bhukara-Khiva, 500 km circa, costano 12 euro con cuccetta, per quasi 7 ore di viaggio. Ci si può spostare, contrattando, anche con auto private, definite impropriamente Taxi. Il costo varia dalla distanza e dalla vostra bravura nel contrattare. La persone incontrate sono sempre state gentili e disponibili, in pochi parlano inglese ma ci si capisce, siamo italiani e non ci scoraggiamo facilmente. Il turismo sta arrivando di gran carriera, gli italiani erano ovunque, percui tra poco i prezzi aumenteranno. Sappiatelo!

Unica pecca, il cibo. Poco vario a base di carne di montone e mucca, sempre piuttosto dura. Tanti pomodori e cetrioli ma anche frutta fresca e secca. Qui si trovano i noccioli di albicocca essiccati, tipo nocciole, una delizia! la colazioni degli hotel, però, sono sempre state molto abbondanti e soddisfacenti. Noi abbiamo rincorso il piatto nazionale il Plov, a base di riso tipo basmati con verdure tagliate a julienne poca carne, uvetta e uova di quaglia, che era sempre terminato ovunque andassimo, anche se era nel menu. Sono finalmente riuscita a mangiarlo al mercato di Tashkent l’ultimo giorno e mi è piaciuto, nonostante colasse grasso. Lo definirei un viaggio per tutti.

Per finire, grazie ad uno stop un pò lungo ad Istanbul, ne ho approffitato per rivedere la Moschea Blu e l’Aghia Sophia, scusate se è poco!