Tra falsi storici e oblio della memoria pochi in questo 8 marzo ricordano come e perché questa data fu scelta per celebrare la “giornata delle donne”.
Dall’8 all’11 marzo 1917 ( dal 23 febbraio al 26 febbraio secondo il calendario giuliano), la Russia fu attraversata da una serie di tumulti e manifestazioni che avrebbero finito per abbattere il secolare dominio dei Romanov.
Ebbene l’8 marzo le prime a scendere in piazza per le strade di Pietrogrado (San Pietroburgo) furono le donne. Donne stanche, affamate, sole. I mariti in guerra, il duro inverno, la scarsità dei generi alimentari di base fecero affluire per le strade migliaia di russe che nel corso della giornata si unirono agli operai in sciopero e a tutti coloro che chiedevano pane per lo stomaco e carbone per le stufe. Uomini e donne stanchi di una guerra senza fine che aveva già falcidiato due milioni di russi, stanchi di una monarchia asserragliata nei palazzi del potere, stanchi di una società nella mani di una burocrazia corrotta e di una nobiltà reazionaria.
La manifestazione iniziata pacificamente degenerò nel pomeriggio. La capitale divenne un terreno di battaglia tra scioperanti e polizia. Il fronte interno era saltato. Il 10 marzo dopo due giorni di tumulti durissimi Nicola II inviò l’esercito a reprimere i rivoltosi. Ma i soldati della riserva fraternizzarono col popolo, passando alla causa dei ribelli. Era scoppiata la “Rivoluzione di Febbraio” e nessuno poteva più fermarla. Di lì a poco il dominio dei Romanov ebbe fine.

Clara Zetkin, della Lega Spartachista tedesca, che dal 1910 aveva raccolto l’idea del partito socialista americano di organizzare una giornata mondiale delle donne, proposte, durante i lavori della Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca (1921), di fissare la data all’8 marzo, in ricordo di quelle donne russe che per prime scesero in strada a San Pietroburgo.

In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo. In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo.

(fonti: web;wikipedia)