Dissertazioni sul Tango

Ho iniziato a ballare Tango per caso. ho acquistato un coupon e per pochi euro, mi sono ritrovata un carnet di 8 lezioni che mi hanno proiettata in un mondo, a me, completamente sconosciuto. Un mondo fatto di musica d’altri tempi, luci basse, scarpe con tacco alto, rigorosamente a spillo, abiti con spacchi e decoltè, uomini eleganti e sguardi ammiccanti .

Il primo impatto è stato di di curiosità, perplessità e dubbi. Col tempo la prima è stata appagata, gli altri due, invece, permangono!

Il Tango, la maiuscola è per il rispetto dovuto a questo ballo che non è solo un ballo ma è una parte della storia degli emigrati italiani e non in Argentina, un modo di sentire e vivere le cose, è un ballo difficile. E’ difficile affidarsi ad un altra persona, che spesso non conosci, e farsi guidare da lei camminando all’indietro. Non è istintvo lasciarsi andare in un abbraccio, entrare in sincronia/connessione con l’altro e capire quali passi vuole farti eseguire. Non è così immediato fare tutto questo rispettando la musica. A tutto ciò si aggiunge anche che i passi del tango sono tutt’altro che semplici.

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